Probabilmente ci troviamo negli ultimi
giorni di isolamento e alcuni di noi pensano a quando ripartiremo.
Questo periodo rimane complicato e stressante.
Partiamo dal pensiero che non è possibile per chiunque potersi distrarre se la
mente è occupata a risolvere un problema. Attualmente siamo in quarantena, alle
prese con la malattia o abbiamo un nostro caro ammalato?
La risposta alla domanda posta cambia completamente l'approccio che abbiamo con la giornata.
Credo che avere dei tempi scanditi aiuti
sicuramente. Infatti tutti noi, sia giovani
che meno, lavoratori, disoccupati, in compagnia o da soli, avevamo una routine
di vita che ora non c’è più, abitudini e ritmi che sono cambiati profondamente.
Va dunque ripresa una routine di vita in modo diverso, ma alcune cose vanno
mantenute oppure create se non le abbiamo mai avute.
Un esempio: andare a letto la sera e svegliarsi
al mattino in orari prestabiliti, cercando di mantenerli costanti. Così anche il
momento dei pasti va regolato con orari e modalità: preparare, apparecchiare,
disfare la tavola e pulire. Possiamo creare un menù, questo ci aiuterà sicuramente
anche nella programmazione della spesa settimanale che in questo modo potrà
essere fatta con meno ansia di dimenticare qualcosa.
Occorre dunque scandire il proprio tempo del
lavoro (se si è impiegati), quello libero e i momenti dedicati alla famiglia e ai
figli. Questo sarà più rilassante per voi e anche per chi vi è attorno. Ricordatevi
sempre di essere accoglienti con i vostri pensieri e le difficoltà con chi vi
sta accanto. Non ci si può distrarre se la mente è occupata a risolvere un
problema.
RELAZIONI AFFETTIVE😘
Se volete tenere vivi dei contatti e non
sapete come farlo, oppure se non avete avuto modo di sentire delle persone ma
volete essere discreti, potete inviare un messaggio dicendo che state pensando a
quella persona e sperate che tutto vada bene. Sarà l’altro a rispondervi o
meno. Per quello che ho potuto verificare fa sempre piacere ricevere un
contatto e rispondono tutti con entusiasmo.
Ad esempio: “In un momento così complicato, spero che tu stia bene”.
RELAZIONI AMOROSE:💓
Avete la/il fidanzata/o a distanza, perché
magari siete nella stessa città o in due città o regioni diverse, ma non potete
incontrarvi. Questa situazione rappresenta una grande sfida: se il proprio
partner è spaventato o annoiato, vuol dire che vi mancano le coccole, l’amore,
il sesso.
Oggi abbiamo a disposizione tantissimi
strumenti ed opportunità digitali, ma tutto ciò non potrà mai sostituire una
persona. Allora possiamo fare e condividere cose insieme; ad esempio vedere lo
stesso film, preparare una ricetta simile, guardare dei video, ascoltare musica
e canzoni preferite oppure scegliere di intraprendere nuove esperienze o
attività mai sviluppate.
E’ necessario dunque trovare un possibile equilibrio
di coppia tra sfogo/condivisione, mantenere degli appuntamenti, degli impegni
comuni. Magari dopo aver guardato lo stesso film o programma televisivo, può
essere interessante telefonarsi e parlarne insieme. Anche progettare, perché no,
una stessa tipologia di lavori da eseguire nei rispettivi appartamenti.
Il sentimento unitario di cui possiamo fare
esperienza è quello che ci dovrebbe unire in solidarietà gli uni con gli altri,
nella solitudine della nostra dimensione, nel sopportare l’isolamento nei
propri spazi, senza poter uscire di casa. Occorre rispettare quindi la
responsabilità civica, la propria salute e quella degli altri in questa
esperienza di privazione e frustrazione. Questo è il momento di iniziare a
provare e sentire la libertà di connessione con noi stessi e con l’altro anche
quando l’altro non c’è.
✋COSA NON FARE:
Non mettiamoci nella condizione di essere in
un bivio, faccio questo o quello, oppure sentirsi in colpa perché non abbiamo
messo a frutto questo tempo a disposizione come avremmo voluto. Questo status
può creare solo frustrazione e tristezza. Dobbiamo essere accoglienti ed
attenti con noi stessi e con coloro che abbiamo accanto. Rallentare i ritmi se
necessario.
✌COSA FARE:
Possiamo fare qualcosa che riusciamo a
portare avanti da soli: piccoli lavori o attività che ci danno soddisfazione. Devono
avere delle caratteristiche: essere semplici, possibilmente manuali, con un
inizio e una fine.
L’importante è che il raggiungimento del termine ci dia con
certezza una soddisfazione nell’averlo finito. Pensiamo alle ricette in cucina
oppure comporre un puzzle, colorare mandala, disegnare, dipingere, cucire e
ricamare, fare lavori di bricolage o pulizie domestiche, ecc.
Un’indicazione importante va considerata rispetto
alle notizie e alle informazioni.
E’ necessario informarsi, documentarsi e lo si deve fare. Magari
possiamo farlo una volta al giorno, al mattino o alla sera, per avere bene
un’idea di cosa sta accadendo a livello nazionale e locale. Ma può essere
controproducente essere esposti più volte al giorno alle informazioni, per lo
più negative ed allarmanti come in questo periodo. Non è utile dunque seguire
in modo costante e continuo gli avvenimenti, ma questo ovviamente non vuol dire
sminuire il contatto con l’esterno, altrimenti poi abbassiamo la guardia con la
realtà.
Impotenza e
responsabilità. Spero che questa esperienza sia utile a tutte/i noi.
Che questi giorni possano sempre ricordarci
che siamo fatti di carne ed ossa e non siamo infiniti e onnipotenti. Nessuno è
un eroe: quelli esistono solo nella nostra fantasia e nell’immaginazione di
grandi autori.
Siamo questo corpo
che va rispettato, il nostro e l’altrui. Quando si sta male o si è stanchi è
necessario restare a casa perché quando arriva la malattia o lo stress vanno
ascoltati e ci si deve fermare per proteggere sè stessi e i nostri cari.
E’ bene riscoprire o
fare esperienza dell’umiltà con la forza di saper chiedere aiuto. La responsabilità
è quella che oggi ci tiene confinati tra le mura di casa. Spero che domani ci
faccia tornare a stare con l’altro e vivere i rapporti sociali con più
rispetto.
C’è chi oggi o domani
dovrà fare i conti con i sensi di colpa propri e altrui, con il contagio e
l’influenza di altre persone e all’essere sopravvissuti. Qualcosa va cambiato o
non funzionava? Probabilmente nessuno sa rispondere a questa domanda. Diffido
da chi ha certezze rispetto a cose non misurabili.
Quello che sappiamo
è che alla fine di questo isolamento il
mondo non sarà quello di prima e questa è l’unica cosa a cui possiamo
prepararci.
-Dott.ssa Maria Aureli Assistente Sociale e Advanced Counselor-